Ritorna protagonista la zappa e il suo instancabile amore per la fatica. È un lavoro per tutti ma non per molti quello di coltivare. Se c’è qualcosa che amo è l’idea di dover attendere il maturarsi della bellezza di questa mia passione. Lo zafferano.
I napoletani il lavoro lo chiamano “fatica”. Questa mia fatica mi ricarica, mi da quella libertà che da tempo cercavo, mi riempie di entusiasmo. Sono Felice.
Quando il terreno si apre per accogliere i semi, i bulbi, le talee, succede un piccolo miracolo. È l’inizio di un viaggio, è come creare futuro e dare continuità a questo mondo.